Città universitarie: il ritorno degli studenti
Quello dello Student Housing è stato uno dei format innovativi del Living che maggiormente sono cresciuti negli ultimi anni.
Questo fenomeno trovava fondamento in molteplici e solide ragioni.
La prima di esse era rappresentata dalla richiesta di mercato.
La popolazione universitaria in Italia è di circa 1,7 milioni di studenti, dei quali circa 600.000, compreso gli stranieri, sono fuori sede.
L’offerta di posti letto in strutture attrezzate copre a stento il 10% del fabbisogno.
A ciò si aggiunga che in Italia:
- Numerose Città hanno una prestigiosa tradizione universitaria, idonea a renderle particolarmente attraenti per gli studenti stranieri;
- Le Rette universitarie sono mediamente più basse rispetto al resto di Europa.
Tuttavia, l’irruzione della pandemia ha allungato anche sul co-living studentesco ombre minacciose, mettendo in dubbio la possibilità che esso si confermasse, anche nel post emergenza, una asset class vincente.
È stato, questa, una riflessione che ha accomunato tutti i settori che sono espressione della condivisione, ovvero della sharing economy, anche nel mercato immobiliare.
La gran parte degli operatori dello Student Housing ha, tuttavia, resistito, dando per scontato, quando non era semplice farlo, che i fondamentali rimanevano, in prospettiva, positivi e che la partita si sarebbe giocata sul campo del progressivo innalzamento della qualità e professionalità dei servizi.
E vi è stato anche chi ha preconizzato un ampliamento del mercato, sia verso le Città universitarie cosiddette “secondarie”, sia verso il Sud Italia, in particolare per la capacità di attrarre studenti dal bacino del mediterraneo.
I fatti, oggi, sembrano avviarsi a dare ragione a chi ha tenuto duro e, anzi, rilanciato.
A suggerire questa prospettiva è il report annuale realizzato dall’ufficio studi di Solo Affitti, sintetizzato qui, che evidenzia un incremento del 2,6%, rispetto al 2020, del mercato degli affitti.
Ad essere protagonista in questa crescita sono le richieste di abitazioni in affitto da parte di studenti universitari fuori sede che nel 2021 sono state il 21,8% del totale, ovvero 7 punti percentuali in più rispetto al 2020.
È un segnale chiaro del fatto che la domanda di posti letto da parte degli studenti ha ripreso a tirare. A proprietari e investitori spetta cogliere questa opportunità e rispondere adeguatamente a questo bisogno.
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